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domenica 17 maggio 2015

Novità sugli scaffali: burro senza lattosio



Sono cominciati a uscire timidi timidi l'anno scorso ma in questi ultimi mesi stanno sbucando come funghi, sto parlando del burro senza lattosio. Si tratta di una vera novità che sta facendo contente tutte le persone che soffrono di intolleranza al lattosio come la sottoscritta! Io ho cominciato l'anno scorso, quando vidi sul banco frigo della Coop un burro di marca DallaTorre nuovo di zecca. Presa dall'entusiasmo lo comprati immediatamente ma il risultato fu assai deludente. Si squagliava troppo in fretta, e invece che diventare cremoso in cottura diventava liquido! L'unica aspetto positivo era il sapore. Abbandonai quindi l'idea una volta per tutte fino a quando in questi mesi ne sono usciti di nuovi. Li sto provando tutti e posso dire di essere finalmente soddisfatta! Li propongono in genere delle marche non molto famose, ma che stanno facendo dei prodotti davvero molto validi che non mi stanno provocando alcun disturbo dopo averli mangiati. 

Vignetta satirica: l'intolleranza al lattosio provoca flatulenza, attenzione!!!
Infatti, giusto per ricordare, l'intolleranza al lattosio è un disturbo che non va confuso con un'allergia alimentare, infatti non bisogna evitare assolutamente i latticini, basta cercarsi quelli privi di lattosio. I latticini contengono uno zucchero, il lattosio appunto, che quando arriva nell'intestino viene digerito e cioè diviso in due zuccheri più semplici, galattosio e glucosio. Per poterlo digerire però ci vogliono degli enzimi che stanno nelle cavità intestinali, enzimi che si chiamano lattasi. Ecco, io ho pochissima quantità di lattasi e rischio di soffrire di tutti quei disturbi tipici delle intolleranze: gonfiore e dolore alla pancia, flatulenza, a volte coliti. Insomma, sono dolori! per cui se le novità alimentari ci vengono incontro direi che ci stanno facendo un grandissimo favore! 

L'intestino dovrebbe digerire il lattosio per scomporlo in zuccheri più semplici, ma chi soffre di intolleranza non ha lì'enzima lattasi e non ce la fa! 

Ecco i prodotti che ho provato:

Burro DallaTorre: è il primo che ho provato ma il risultato è stato un flop! Si squagliava subito e non faceva la cremina. Ma è passato un anno e lo riproverò presto perché voglio dargli una seconda chance!

Burro Libera: è stato il mio nuovo tentativo dopo la delusione iniziale. Mi piace la consistenza ma il sapore a pacchetto finito, diventa lievemente acidulo, va migliorato. Comunque è da 7!

E' l'ultima mia novità, e la apprezzo tantissimo! Gli do 8 perché rimane sodo e compatto, e si squaglia bene. E' perfetto per le cotture più difficili e lunghe. 

Burro Soresina: ha un buon sapore ma rimane morbido se lasciato fuori dal frigo per dieci-quindici minuti. Gli do 7, perché ha un sapore stuzzicante e si digerisce benissimo.

Burro Accadì: ha un sapore dolce, eccezionale! Si scioglie bene e rimane cremoso. Solo un difetto: ha una confezione in stick troppo piccola e che finisce in fretta, e non ha un prezzo concorrenziale.

Tirando le somme, quali sono gli aspetti positivi di questi prodotti e quali i negativi o meglio da migliorare in futuro? 

Gli aspetti positivi sono:
  • Sono davvero molto digeribili e non creano problemi in fase digestiva né dopo soprattutto!
  • La maggior parte ha una consistenza densa e cremosa;
  • Hanno un buon sapore e profumo di latte;
  • Oramai si trovano in tutti i supermercati, nel banco frigo;
  • Tengono bene in cottura e non si sciolgono troppo in fretta come avveniva coi primi prototipi.
Gli aspetti negativi sono:

  • Agli inizi si scioglievano troppo in fretta, adesso resistono di più, però se lasciati fuori dal frigo per un po' si ammorbidiscono troppo in fretta;
  • Non c'è più la liquefazione immediata dei primi prototipi, ma resta il fatto che tendono a diventare liquidi più in fretta del burro normale;
  • Fanno panetti troppo piccoli; in genere da 250 grammi. E costicchiano, circa 1.50 per 250 grammi, che in fin dei conti dura poco perché ce ne vuole di più per fare una bella cremina;
  • Occorre migliorare il sapore,
    quando il panetto sta finendo il sapore è già alterato e non è tanto dolce. Bisogna quindi finirlo in fretta e solo dopo comprarne un altro.

sabato 16 maggio 2015

Penne al kamut con panna e salmone (senza lattosio!)



Un primo piatto veloce e da ristorante sono le penne condite con panna e salmone. Io le ho sempre amate ma avevo il problemino di non poter digerire la panna per via del lattosio. Ma le cose per fortuna sono cambiate e ora ho sempre nel frigo la mia fedele panna da cucina Accadì della Granarolo. Per cui sedetevi comodi e godetevi questo cremoso e profumatissimo primo che vi consiglio di preparare con le penne al kamut perché rimangono bene al dente e il loro sapore, lievemente dolciastro, si abbina benissimo alla panna e all'affumicato del salmone.

Per questo piatto ho usato solo ingredienti senza lattosio: panna da cucina Accadì Granarolo, è molto cremosa e ha un sapore dolce e delicato. La adoro!
Una novità appena uscita nei supermercati: il burro senza lattosio Prealpi, è tra i migliori che abbia provato finora. Rimane morbido, saporito e non tende a sciogliersi troppo in fretta come accade spesso al burro senza lattosio. 
  
Ingredienti per una persona:

80/100 grammi di penne al kamut
una noce di burro
50 grammi di salmone affumicato tagliato in piccoli pezzi
una confezione piccola di panna Accadì (100 grammi)

Preparazione:

Mettete a cuocere la pasta e nel frattempo preparate il condimento. In un tegamino mettete a scaldare la noce di burro e aggiungete subito il salmone. Fatelo saltare per un paio di minuti e aggiungete la panna. Fate sciogliere a crema. Scolate la pasta e conditela direttamente nel tegame. Se necessario aggiungete un cucchiaio di acqua di cottura. 

                                                                                                           Scarica qui la tua ricetta in PDF!

giovedì 7 maggio 2015

Nessuno è perfetto! Dove sbaglia il biologico?



Questo è un post che desideravo scrivere da tempo perché vorrei trattare un argomento mooolto spinoso. Ma credo che valga davvero la pena discuterne. Il biologico non è sempre e comunque una mano santa, e non posso e non voglio accettare senza un minimo di senso critico che tutto ciò che viene definito dentro la parola natura o bio sia il meglio del meglio. Vi voglio parlare di questo perché non mi è mai piaciuto appartenere a delle "sette" culturali che entrano dentro un'appartenenza e poi accettano tutto quello che quell'ideologia gli propone. 

In linea generale, il cibo biologico è sano e buono. Ma visto che è entrato da poco nel nostro mercato è normale che compaiano tante fregature. Sta a noi tenere gli occhi aperti, informarci e interagire con le aziende e gli enti di controllo in modo da migliorare una situazione in continua evoluzione. 
Quindi stavolta parlerò degli aspetti negativi di questo mondo su cui ormai mi sono affacciata da un anno e mezzo buono e su cui ho avuto modo di farmi una serie di idee e opinioni. Allora, in generale vi posso dire che la qualità dei prodotti proposti è abbastanza alta. In certi casi, altissima. E in questa top list annovero anche cibi che non sono proprio bio, ma sono ad esempio equo-solidali o senza lattosio o glutine per cui rientrano nella famiglia del cibo moderno e sano

E' vero che l'alta qualità si paga, per carità. ma di sicuro il fenomeno del biologico visto come una moda ha contribuito ad aumentare il livello dei prezzi al punto che solo una ristretta cerchia di persone può permettersi di comprarlo. Infatti in certi punti vendita specializzati in biologico credo che i prezzi siano un po ' troppo gonfiati e le offerte scontate non siano ancora abbastanza. Meno male che ci pensano i grandi supermercati ad abbassare i prezzi e a promuovere il settore!
Ma, c'è un ma...non è certo tutto oro quello che luccica. Intanto mi sento di puntare subito il dito contro i prezzi. Ci sono infatti catene di supermercati bio che hanno prezzi decisamente troppo alti e non giustificano la qualità della loro merce, perché in fondo si tratta di cibo e non diamanti o smeraldi. Credo quindi che la recente moda del bio abbia generato una corsa al cibo sano a tutti i costi che, dal punto di vista della legge della domanda e dell'offerta, ha impennato i prezzi. Ecco, io credo che ciò danneggi il biologico. Lo renda un concetto elitario, per pochi fortunati coi soldi in tasca, e allontani la gente comune dalla possibilità di mangiare in modo più sano. Per fortuna, di contro, si stanno dando da fare le grandi catene di distribuzione, come gli Auchan, le Coop, i Carrefour, che forse perché sono grandi, riescono a piazzare merce di buona qualità a prezzi ragionevoli. 

Quindi sul piano del prezzo, in base alle mie esperienze, vi consiglierei di muovervi così: quando vi servono cose in grandi quantità - per esempio diversi chili di farina bio, magari una di frumento, una di farro, e così via - andatevele a comprare nei supermercati che ormai hanno tutti i loro reparti bio. Lì trovate tanta scelta e risparmierete di certo. Se e quando sentite il bisogno di cibi più particolari, e siete disposti a spendere qualcosa in più volate nei negozi bio, tipo il NaturaSì, perchè è sicuro che troverete cose molto particolari; io ci ho trovato ad esempio un buonissimo tè giapponese (pagato 2.80 euro grazie a una promozione) e dei biscotti al farro fatti solo con olio di oliva e senza grassi aggiunti (pagati 3 euro sempre con una promozione). Quindi fateci una capatina ogni tanto, magari nei periodi degli sconti, è un modo per scoprire dei sapori davvero inediti.

Talvolta alcuni prodotti venduti come biologici contengono ingredienti che sono dannosi per la salute come l'olio di palma, che provoca infarti e ictus se consumati per anni e anni. Quindi non è tutto oro quel che luccica! anche il biologico ha i suoi "infiltrati", che non rispettano i dettami della legge. Per cui occhio all'etichetta e non comprate questi prodotti cattivi! Col tempo le aziende impareranno ad adeguarsi, se vorranno vendere... 
Secondo aspetto che ho già sentito e di cui si cinguetta molto su Twitter ultimamente, è che nei cibi bio talvolta si trovano i grassi di palma, o lo zucchero bianco o ancora il lievito di birra da due soldi. Posso dire che anche a me è capitato di leggere questi ingredienti in etichette di cibi che sulla confezione dicevano Organic 100% e godevano anche dei bollini della certificazione ufficiale. E' chiaro che si tratta di una cosa vergognosa ma è anche ovvio che non li ho mai comprati. Per cui dato che si tratta di un settore ancora fresco e nuovo, è soggetto a fregature pazzesche in quanto approfitta di chi segue il bio come moda e non come consapevolezza alimentare. E' un settore che spetta a noi consumatori moderni di cambiarlo, evolverlo, influenzarlo. Dobbiamo metterci in testa che se vogliamo cose migliori per noi e i nostri figli dobbiamo esserne partecipi e quindi è nostro dovere leggere le etichette di ciò che compriamo e mangiamo. Una volta che i prodotti rimangono lì sullo scaffale perché hanno grassi dannosi e perciò restano invenduti saranno le aziende stesse a porsi delle domande e a cambiare rotta andando incontro alle nostre richieste. Non lo faranno certo per motivi etici ma solo per denaro, per obbedire alla legge dell'economia di mercato della domanda e dell'offerta. Ma chissenefrega! l'importante è che l'abbiamo vinta noi, giusto?

Un buon numero di aziende che vendono prodotti biologici di alta qualità hanno il pessimo difetto di non saper o voler comunicare con noi in maniera adeguata. Non offrono consigli, hanno siti web bruttissimi, usano poco e niente i social network. Diciamo che peccano di modernità! E questo non è certo a loro vantaggio! Spero quindi che nel tempo si sveglino e imparino a capire l'importanza del dialogo diretto con noi consumatori.
Ultimo difetto che andrebbe migliorato è il rapporto che le aziende hanno con i consumatori. Mentre le grandi multinazionali si inventano di tutto per avvicinarti ai loro prodotti e farteli comprare e forniscono costanti informazioni anche tramite siti web o presenza agli eventi, i produttori del bio sembrano nascondersi e vergognarsi e molti hanno dei siti web che fanno davvero pena. Io una volta ho avuto bisogno di un consiglio su come trattare un certo tipo di lievito ma non sono riuscita a contattare l'azienda produttrice in nessun modo! Nè un gruppo Facebook, nè uno straccio di sito o telefono verde. Insomma diverse aziende del bio se la tirano troppo e ciò va a tutto svantaggio di prodotti che invece meritano di essere conosciuti e provati.

Io critico il non buono del bio proprio perché ci tengo e non credo che il silenzio o i giudizi gratuiti paghino. Credo sia costruttivo invece stimolare un dialogo tra consumatori e aziende in modo da eliminare i difetti inaccettabili e creare dei prodotti su misura delle esigenze di noi consumatori moderni.   
Come avete visto questa interessante realtà è ancora giovane, specie in Italia, dove si è espansa solo in questi ultimi anni, e di errori di percorso ce ne sono ancora parecchi. Ma vorrei ripetermi: credo che il suo miglioramento dipenda molto da noi e dal nostro contributo attivo. Ormai l'economia sta cambiando e non si vendono più le cose solo tramite la televisione e i cartelloni appesi sugli autobus. Oggi viviamo nell'era di Internet e dei social network e le informazioni (e le critiche) girano in fretta, quindi nel nostro piccolo possiamo fare molto per cambiare la produzione del cibo che metteremo in tavola. E non mi pare poco, voi che ne pensate?

(Photocredits: MICA, MFer Photography, AK Rockfeller, CT Senate Democrats, Mike Licht from Flickr.com)

domenica 3 maggio 2015

Torta salata integrale con zucchine e senza lattosio



Per risolvere una cena veloce ma saporita si può scegliere una torta salata. Di solito sono fatte con gli ingredienti che avanzano in casa come qualche verdura, del formaggio tipo grana grattugiato e ricotta, uova. Il bello è che non serve sempre usare il burro, come vuole l'originale ricetta francese. Il nostro amatissimo olio di oliva è un valido sostituto e come farina suggerisco di usare quelle biologiche, possibilmente integrali. Per questa ricetta vi propongo una salutare base semi-integrale con un ripieno di ricotta senza lattosio e zucchine. Si cuoce in appena 25 minuti e si taglia a fettine sottili come fossero degli stuzzichini. E' perfetta come finger food da spizzicare seduti sul divano, magari accompagnata da qualche oliva, patatine, sott'oli e sott'aceti vari. A me per esempio piace col succo d'arancia e con un gran finale di profumatissimi pop corn! Ma voi potete inventarvi quello che preferite, basta che sia una cena spensierata, in cui si sta poco ai fornelli, ma che rispetti la genuinità. 

Per il ripieno ho usato la ricottina Accadì della Granarolo; è cremosa, senza grumi, si spalma perfettamente. E contiene così poco lattosio, lo 0,01% che è perfetta sia per gli intolleranti sia per chi cerca cibi molto digeribili. 
Per questa ricetta ho usato farine biologiche: la classica 00 della Viviverde Coop, molto morbida e digeribile; l'integrale della Vital Nature, sottile e non grumosa senza nessun retrogusto amaro, come a volte capita con i prodotti integrali; il lievito bio Baule Volante, a base di succo d'uva e senza glutine, lievita benissimo e non gonfia la pancia.

Ingredienti per 4 persone:

Per la base o pasta brisée

125 grammi di farina integrale
125 grammi di farina bianca 00
50 grammi di olio evo
una bustina piccola di lievito per salati (sono circa 7 grammi di lievito)
100 ml di acqua tiepida
due pizzichi di sale

Per il ripieno:

300/400 grammi di zucchine
30 grammi di formaggio grattugiato (io ho messo il grana padano, voi andate a gusto)
130/150 grammi di ricotta
noce moscata
basilico tritato, un cucchiaino
2 cucchiai di olio evo
due cucchiai di cipolla tritata
tre uova
sale
pepe

Procedimento:

Iniziate preparando la base detta anche pasta brisèe. In un recipiente mescolate le due farine, fate un buco al centro. Inserite tutti gli altri ingredienti e lavorate prima con un mestolo di legno poi con le mani per alcuni minuti. Deve risultare un impasto morbido ed elastico. Fate una palla e lasciate riposare. 




Preparate il ripieno. Lavate e affettate a rondelle le zucchine e fatele friggere in olio e cipolla per circa dieci minuti; devono rimpicciolirsi e diventare morbide. Togliete dal fuoco e togliete l'olio in eccesso con carta assorbente. 


 In un altro recipiente mescolate i formaggi, noce moscata, basilico, pepe, uova, sale. Fate una crema lavorando energicamente con un mestolo o una frusta. 



Ora assembliamo le parti: con un mattarello sfogliate l'impasto e ponetelo sopra uno stampo tipo crostata. Aggiungete le zucchine e premete bene. Infine copritele con la crema salata. Fate cuocere in forno pre-riscaldato a 180° per 25/30 minuti. 



Questa torta è buona sia calda che fredda, tagliata a fettine sottili e accompagnata da salumi e stuzzichini vari. 



                                                                                                              Scarica qui la tua ricetta in PDF!

domenica 19 aprile 2015

Rigatoni con pesto alla siciliana senza lattosio



Carissimi bio-amici, sono tornataaaaa!!!! Intanto vorrei scusarmi con voi per le mie lunghe settimane di assenza; si sono accavallate tutte insieme una brutta influenza che mi ha lasciato ancora una tosse fastidiosissima! le vacanze di Pasqua, e parecchi impegni di lavoro e famiglia. Inoltre ho fatto delle riflessioni dopo aver ricevuto alcuni vostri messaggi in cui mi avete chiesto consigli e pareri che riguardano il mondo del biologico su un più vasto campo. Molte ragazze volevano consigli sui cosmetici bio, che oramai uso da due anni e mi trovo parecchio bene; mio marito e mio fratello sono ormai fedeli all'olio di cocco che gli ho regalato che spalmano come dopobarba e vi assicuro che si trovano benissimo!; altre carissime amiche, amanti della vita all'aria aperta, mi hanno domandato come fare del turismo ecologico in Sardegna o in altre località che conosco bene, per non parlare di chi, come me, è curioso pure sulla moda bio, come il cotone organico, che vidi per la prima volta sul Postalmarket (ve lo ricordate?) a un prezzo altissimo e faceva parte della linea casual francese (in Francia il biologico è arrivato molto prima che in Italia); oramai son passati decenni e i filati organici li vendono un po' dappertutto e a prezzi davvero molto abbordabili. 

Dopo tutti questi preziosi suggerimenti e una riflessione ho pensato quindi di riprendere il blog come fosse un ventaglio bio al 100%, dove si possa affrontare il tema ad ampio respiro. Spero che tutte queste novità vi piacciano, e mi farà piacere, come sempre, ricevere i vostri commenti e ogni tipo di suggerimento. Vi aspetto! 

La ricotta che ho usato per il mio pesto alla siciliana: ricotta senza lattosio Accadì Granarolo, ha un sapore delicatissimo, è molto digeribile, ha una consistenza morbida e senza grumi. 
Intanto riprendiamo il discorso culinario con una ricettina facile facile, ma deliziosa, adatta a valorizzare un tipo di pasta di cui vado matta: il mitico, miticissimo rigatone!!! Si tratta di un pesto molto simile a quello ligure ma prevede il tocco mediterraneo della ricotta e del pomodoro che in fin dei conti lo rende un pesto originale. Tant'è che a differenza del pesto ligure, che è ottimo anche d'estate con la pasta fredda, è perfetto ben caldo, mentre già da tiepido perde di consistenza e aroma. Vale la pena provarlo con la pasta corta, rigata, che trattiene bene la salsa...l'ideale assoluto e godurioso al massimo per me è col rigatone. Provatelo e poi mi dite!!!

Rigatoni con pesto alla siciliana


Ingredienti per due persone:

160 grammi di rigatoni
200 grammi di pomodori (oppure un barattolo piccolo di pomodori a pezzi)
un ciuffo di basilico
uno spicchio di aglio
50 grammi di ricotta
una manciata di pinoli
30 grammi di parmigiano grattugiato
olio di oliva quanto basta
sale e pepe

Procedimento:

Mettete a cuocere i rigatoni. Nel frattempo, mettete nel mixer (o nel mortaio) tutti gli ingredienti, eccetto l'olio, il sale e il pepe. Prima fate due passaggi col tasto tritatutto, poi passate all'emulsione. Deve diventare un insieme cremoso, ma non liquido. Versate in una ciotola, e aggiungete l'olio (ne basta poco), il sale e pepe. Fate scaldare in una padella e fuoco lieve. Scolate la pasta e conditela direttamente nella salsa. Fate mantecare aggiungendo qualche cucchiaio dell'acqua di cottura della pasta. Servite caldo o al massimo tiepido. 

                                                                                                          Scarica qui la tua ricetta in PDF!!!!

(Photo Credits: Barbara from Flickr.com)

venerdì 13 marzo 2015

Tiramisù senza lattosio


Dopo aver scovato un nuovissimo prodotto, cioè un mascarpone senza lattosio, mi è venuta un irrefrenabile voglia di tiramisù. Io vado letteralmente pazza per il mascarpone, ha un sapore delizioso, che rimane in bocca anche dopo che hai finito di mangiarlo, e poi ha quella cremosità...che solo in pochi hanno. Insomma in pasticceria è una prelibatezza e poterlo mettere nelle mie ricette è una grande conquista! per cui sono contentissima di postare la banale ricetta del tiramisù, un classico dei dolci italiani, che però banale per me non è: ora finalmente posso sbizzarrirmi col mascarpone e se non cominciavo col tiramisù sarebbe stato un peccato mortale! non credete?

Mascarpone senza lattosio Mila: fatto con panna e latte pastorizzato contiene meno dello 0,1% di lattosio. Ha un profumo aromatico e un sapore pieno che non lo differenzia affatto dal suo "fratello" col lattosio.

Panna senza lattosio Accadì Granarolo: monta benissimo ed è adatta a tutti coloro che vogliono una panna leggera e delicata. 


Ingredienti:

3 uova 
sei cucchiai di zucchero di canna
250 grammi di mascarpone senza lattosio
200 ml di panna da montare senza lattosio
400 grammi di savoiardi
caffè (una tazza)
cacao magro in polvere
gocce di cioccolato fondente (opzionale)

Procedimento:

Cominciate preparando una bella tazza di caffè a cui aggiungerete acqua e zucchero. Lasciate raffreddare e procedete con la preparazione della crema. Montate la panna e mettete da parte. Separate i tuorli dagli albumi. Montate gli albumi e mettete da parte. Nella ciotola dei tuorli aggiungete lo zucchero e montate a schiuma con un mixer. Incorporate delicatamente il mascarpone e la panna. 


Lavorate con il mixer. Infine mettete l'albume montato a neve e girate con un mestolo di legno dal basso verso l'alto fino a formare un composto molto cremoso e spumoso. La crema è pronta. 


Ora prendete i biscotti e bagnateli nel caffè, strizzateli leggermente. Fate un primo strato da adagiare su una pirofila e ricoprite con la crema. Fate un secondo strato e coprite con la crema. 


Decorate con il cacao e le gocce di cioccolato. Mettete in frigo a riposare per diverse ore.