giovedì 11 dicembre 2014

Passeggiando per la fiera dell'artigianato di Milano (seconda parte)



Il mio allegro pellegrinaggio nel mondo degli assaggi si è poi dirottato verso i cibi che non appartengono al mondo moderno del bio o dei "senza" (senza glutine, senza lievito, ecc), ma rappresentano gli anziani saggi della gastronomia. Del resto la nostra tradizione gastronomica esiste da centinaia di anni e ha maturato standard di assoluta perfezione. Visitando diversi padiglioni italiani ho sgranato gli occhi davanti a dei prodotti ottimi ma in qualche caso ho patito qualche delusione, purtroppo. 

Il tradizionale non muore mai (se sappiamo rispettarlo)


Taralli pugliesi con lievito naturale
Taralli tutti-gusti: integrali, alle cime di rapa, alla pizzaiola...
Formaggi tipici campani a forma di maialino
Il maestoso pane pugliese fatto con la semola rimacinata
Il famigerato speck dell'Alto Adige
I prodotti tipici hanno il pregio di sciogliersi in bocca. E' stato così con i taralli alle cime di rapa, il buon formaggio campano e lo speck dell'Alto Adige. Cibi che non passeranno mai di moda, spero. Che dire poi della maestosa bellezza del pane pugliese, per l'occasione esposto in forma di pagnotte gigantesche! In mezzo a tanta bontà c'è da togliersi il cappello! Nutrivo altrettanta fiducia verso altre specialità ma ci sono rimasta male quando ho faticato a trovare il pesto genovese (la Liguria è stata poco rappresentata in questa edizione) e tra le rare confezioni in mostra leggevo ingredienti improponibili come gli anacardi o l'olio di girasole...ho alzato gli occhi al cielo e ho detto: gli anacardi nel pesto genovese??? invece dei pinoli??? e l'olio di girasole invece di quello d'oliva??? stavo per tapparmi gli occhi e ho veleggiato su altri lidi...negli stand della Sicilia mi aspettavo, come l'anno scorso, dei bei cannoli vuoti da riempire al momento, così l'impasto resta croccante e anche la ricotta rimane più fresca. E invece? erano lì, tanti, sempre molto belli, ma già pronti e un pochetto mollicci...non mi hanno fatto venire l'acquolina in bocca e li ho rimandati alla prossima occasione. In uno stand del Piemonte al contrario ho fatto la scoperta più importante della mia visita, una crema di nocciola delle sette meraviglie, a cui voglio dedicare un post a parte perché, credetemi, merita sul serio. 


Il GAS del formaggio

Il parmigiano reggiano: mi pare in bella forma che ne dite?

Molte fattorie italiane servono i GAS, i Gruppi di Acquisto Solidale
Un altro aspetto interessante che ho trovato in questa fiera è stata la presenza di aziende agricole che operano anche dentro i GAS, ovvero i Gruppi di Acquisto Solidale. Si tratta di gruppi spontanei di persone che decidono di comprare il cibo da fornitori che rispettano dei criteri ben precisi (ad esempio coltivano tutto biologico, rispettano la dignità del lavoro dei dipendenti, ecc); fornitori che di solito abitano molto vicino a casa (il cosiddetto prodotto a chilometro 0). Parlerò dei GAS in maniera approfondita prossimamente. 


Estero chiama Italia

Snack al miglio dall'Ungheria

Il miglio, ottimo perché senza glutine, è diventato uno snack!

Il Trdelnik è originario della Boemia ma qui è stato presentato dall'Ungheria. Che cos'è?
Trdelnik: detto il manicotto di Boemia, è un pane dolce condito con zucchero e cannella
Francia: ha proposto la galette al grano saraceno
Francia: ostriche à go-go
Anche l'estero ha fatto la sua parte e tanta gente era in fila per sperimentare dei cibi inusuali che è difficile trovare in Italia. Per esempio l'Ungheria ha dato valore al miglio, trasformandolo in uno snack croccante e leggero. Tra i dolci vendeva pure il Trdelnik (si pronuncia più o meno così: tredelnik), che in realtà proviene dalla Boemia, ma è conosciuto e venduto in molti paesi dell'Est Europa. Si tratta di un pane dolce, cotto al forno, da gustare caldo con l'aggiunta di zucchero e cannella. 

Al banco delle ostriche, portato dalla Francia, c'erano in fila una miriade di giovani disposti ad assaggiare questo mollusco per la prima volta nella vita. Tutti erano inebriati dal pungente odore di mare e... dai prezzi concorrenziali! Io ho allungato la vista verso il mondo tipicamente francese delle crepe e ho buscato un banchetto, poco trafficato, che ti preparava al momento le galette (crepe salate) al grano saraceno farcite come suggerisce la fantasia (prosciutto, formaggio, uova, ecc). Un'idea interessante che vorrei replicare a casa per organizzare spuntini alternativi. 


Divertimento con musica e patatine!

I membri della band irlandese che suonavano musica celtica in versione rock!
Birra tedesca per tutti!
La fiera dell'artigianato è molto divertente non solo per il caleidoscopio di cibi e persone. C'è anche un piacevole intrattenimento a base di musica e danze che provengono da molti angoli del mondo. Per esempio dalla Germania arriva ogni anno una banda che suona tipica musica bavarese con accompagnamento di campanacci e danze tirolesi; dall'Irlanda una band scompigliata fa ballare con scatenate sonorità celtiche; dall'Emilia Romagna si va col lissio e le polke della Riviera. Insomma, ce n'è per tutti i gusti. E per i giovanissimi ci sono fiumi di birra belga, ceca e tedesca di qualità, hamburger e patatine fritte dalla forma particolare come queste qua nella foto (dallo stand ungherese). 

Preparazione delle patatine fritte su stecco nello stand dell'Ungheria: un apposito macchinario affetta una patata a forma di spirale...
...la patata, già attaccata al bastoncino, viene immersa nell'olio bollente ed eccola pronta da sgranocchiare! 
Alla fine della serata le persone si ritirano stanche ma felici e vanno via cariche di cibo e regali al punto che è assolutamente normale venire alla fiera dotati di un bel trolley! 

Molti visitatori vengono alla fiera col trolley vuoto...per riempirlo fino a scoppiare di tutto il ben di Dio esposto negli stand






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