mercoledì 10 dicembre 2014

Passeggiando per la fiera dell'artigianato di Milano (prima parte)


Ciao, dalla Fiera dell'Artigianato!
Sabato scorso, come ogni anno, ho visitato la Fiera dell'Artigianato alla FieraMIlano, e mi sono divertita un sacco! Per chi non avesse avuto occasione di farci una capatina si tratta di una delle fiere più grandi e interessanti sul fronte dell'artigianato nazionale, specie dal punto di vista alimentare. In verità ci sono padiglioni di tutto il mondo ma come novità e innovazione è sicuramente il nostro paese a farla da padrone, forse perché gioca in casa. Do giusto due numeri per rendere l'idea: otto sono i padiglioni, che restano aperti per dieci giorni (dal 29 novembre all'8 dicembre), 3.000 espositori con 150 mila prodotti in esposizione. Mi ci sono volute ore per girarla e purtroppo non sono riuscita a farla tutta perché c'era una calca pazzesca! 


L'entrata di FieraMilano a Rho-Pero

Ma veniamo subito alle belle novità di quest'anno, e anche qualche delusione, ahimé.. Le regioni che mi hanno dato più soddisfazione sono state la Sardegna, la Sicilia, la Puglia e il Piemonte. Hanno portato prodotti che fanno parte della grande tradizione ma con una marcia in più, vediamone alcuni con delle foto che ho scattato qua e là.

Sardegna: il torrone senza glutine


Il torrone è un cibo che suscita sempre interrogativi per chi soffre di celiachia perché può contenere gli ingredienti più svariati, alcuni allergizzanti. Quindi è bene stare attenti e affidarsi ad aziende che lo producono ad hoc e lo specificano in etichetta. La Sardegna è nota per il suo famigerato torrone di Tonara, paese di montagna del nuorese che produce molto miele e non ha mai aggiunto una goccia di zucchero o sciroppo di glucosio al suo prodotto. Solo miele sardo al 100%. Ma la tradizione, anche se rispettata, non basta più. Ed ecco comparire il torrone al mirto, al limoncello, al miele di castagno, e infine - new entry - quello senza glutine. 

I salumi senza glutine e lattosio

Salumi senza lattosio e glutine della Puglia

Salsiccia sarda moderna: ora è senza lattosio e senza glutine!
Salumi piemontesi al cervo, al barolo, al tartufo, senza lattosio e glutine
Anche sul versante dei salumi ci sono delle inaspettate novità. Proprio l'altra sera chiacchieravo con un'amica intollerante al lattosio e di quanti problemi si incontrino non tanto nei latticini (ormai sono tanti i prodotti ad alta digeribilità), quanto in altri alimenti dove il lattosio si "nasconde" perché è inserito in porzioni minime e lo trovi solo in fondo alla lista degli ingredienti. Per fortuna che il mercato sta cambiando e sta venendo incontro alle esigenze di tutti. Alla fiera ho notato parecchi stand, specie delle regioni vocate ai salumi, in cui ogni tipologia è garantita contro le intolleranze. Il salame classico pugliese, la salsiccia sarda, i salumi al barolo e al cervo piemontese, una buona parte è stata prodotta secondo questi nuovi criteri e non ha glutine e lattosio. Questo non deve poi essere la scusa per affettare e affettare e affettare... :).

Il pane non mi gonfia!

Il pane carasau o carta da musica diverso dal solito...

Pane carasau senza glutine
Il pane del sud Italia è davvero eccellente, del resto proviene da una tradizione millenaria nata proprio in Grecia e a Malta, terre del Mediterraneo. Quindi chi non conosce la famosa carta da musica o pane carasau della Sardegna? in certi paesi vengono ancora fatti a mano dalle nonnine e ogni produttore cuoce tutto rigorosamente nei forni a legna. Vista quindi la granitica tradizione mai avrei pensato di trovare dei pani sardi pensati per le esigenze del 2000...ora si possono tranquillamente comprare il pane carasau al kamut, al farro, rigorosamente biologici, senza lievito e senza glutine. Ci sono infinite possibilità di varianti! 

I dolci buoni anche per la salute

Milano presenta sua eccellenza il panettone, ma fatto con lievito madre e senza additivi e conservanti
Un panettone artigianale davvero coi fiocchi!
Sebadas, dolce sardo ripieno di pecorino filante; adesso senza lattosio!
Ai dolci è difficile rinunciare, specie sotto le feste. Alcune aziende l'hanno capito e han deciso di realizzare idee che soddisfino tutti. A me il panettone piace parecchio e questo visto alla fiera mi ha colpito perché ha tutti i crismi del passato: è frutto di un lievito madre e non gli è stato aggiunto niente, né conservanti, né additivi. Certo non è fatto per restare dentro una scatola per mesi e mesi, ma se è buono finisce prima, no? Le sebadas invece sono dei dolci tipici sardi fatti di una pasta morbida che contiene pecorino sardo freschissimo. Si cuociono in padella in poco olio di oliva e si cospargono di miele (o zucchero) prima di servirle in tavola. Il loro problema era certamente il lattosio del pecorino...ma et voilà, le hanno fatte senza! 

Il biologico per noi è la norma!

Vi mando un saluto da un pittoresco stand della Sicilia
Erbe aromatiche e oli dalla Sicilia, rigorosamente bio
Come dire di no agli assaggi? Mamma, quanti ne ho fatti!

I vini e la pasta bio della Puglia
Le aziende vocate al biologico sono sempre più presenti alle fiere gastronomiche. Dalla fiera di Milano si può già capire qual è la regina del bio come produzione: la Sicilia. E' una terra che cerca sempre il massimo nella qualità, a partire dalle tecniche agricole, alla produzione e presentazione del prodotto finito. Gli stand della Sicilia erano bellissimi, colorati, allegri, pieni zeppi di profumi inebrianti di olii e spezie. Qui ho potuto assaggiare l'olio di oliva bio, le creme di pistacchio, annusare il profumo dell'origano e dei peperoncini piccantissimi. Il buon sapore mi è rimasto impresso nel palato mentre le mie papille gustative facevano la ola!

A domani per la seconda parte!




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