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Bbrrr, che freddo faceva fuori dalla fiera, ma ne è valsa la pena venire a visitarla! |
Che
food blogger d'Egitto sarei se non partecipassi agli
eventi enogastronomici? Ma soprattutto...chi si perde le
novità alimentari e tanti gustosi assaggini gratuiti? Per questo ho trascorso una bella serata alla
fiera Milano Sapori organizzata nel padiglione fiere di
Assago (più nota forse per i concerti e le competizioni sportive). Qui ho avuto modo di fare delle spassionate chiacchierate con
imprenditori agricoli, porre domande su cibi che non avevo mai mangiato in vita mia, conoscere persone che hanno lasciato un segno nella mia memoria per via della loro immensa passione per il cibo ma anche per la loro commovente sensibilità. Vorrei raccontarvi la mia serata alla
Milano Sapori soprattutto per immagini, perché mi sembra il modo migliore per portarvi con me in questo caloroso mondo di
fantasia gastronomica...venite...
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Cin Cin! Con un assaggio di vino medievale realizzato con una ricetta elaborata da Federico II |
Sapete già che, come dicono i miei amici, sono un po' "
embriagona", cioè non arretro davanti a vini e calici di spumante. E guarda caso il mio primo impatto è stato con lo stand della
Basilicata, che proponeva un
vino medievale, ovvero un vino rosso arricchito di spezie quali
pepe, cannella, zenzero e miele, ottenuto per infusione, come mi hanno spiegato mentre lo degustavo.
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Il vino medievale si ottiene con un vino rosso arricchito di pepe, cannella, zenzero e miele: molto particolare! |
Pare sia una ricetta antica che risalga ai tempi di Federico II e si accompagni bene con dolci, formaggi e funghi trifolati. A me è piaciuto perché apprezzo molto le spezie nelle bevande; in passato permettevano la conservazione del prodotto per evitare conservanti artificiali ma questa legge è valida ancora oggi. Più raffiniamo il cibo, più lo impoveriamo (anche nel sapore) e siamo poi costretti a mettere additivi chimici per conservarli e dargli aroma.
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Grosse e ricche di gusto sono le nocciole IGP del Piemonte |
Dopo sono passata allo stand del
Piemonte e qui mi ha accolto una cesta colma di
nocciole generose nella forma e nel gusto. Avreste dovuto sentire che genuino sapore avevano! ora capisco perché hanno meritato la dicitura
IGP, Indicazione Geografica Protetta, che viene data ai cibi di uno specifico territorio che vanta qualcosa di unico.
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Sempre dal Piemonte, la grappa alla camomilla |
Queste
nocciole hanno decretato il successo di numerose aziende dolciarie, sia di alta pasticceria, pensate solo al
cremino e al gianduiotto, noti cioccolatini piemontesi. Ma anche dell'industria dolciaria, come la
Ferrero e la Novi, che senza questi gioiellini, dove sarebbero adesso? Ecco perché ne ho comprato subito un pacchetto...è da due giorni che sgranocchio e non mi sono ancora stancata...
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La birra artigianale non gonfia ed è sempre molto digeribile |
Lo ammetto non sono proprio una grande estimatrice di
birra; ma so capire la differenza tra una
artigianale e una non proprio naturale...come mi ha spiegato una simpatica ragazza dello stand, la differenza risiede in questi fattori: la birra buona
non deve essere
filtrata,
non deve aver subito un processo di
pastorizzazione, e
mai deve essere
gasata artificialmente. Se passa queste caratteristiche raggiunge un
vero sapore di malto, non gonfia la pancia e la digerisci che nemmeno te ne accorgi. Il segreto sta anche nella
lievitazione, che deve essere lenta, al contrario delle birre commerciali che sono troppo fermentate.
Per cui nessuno vi bacchetta la mano se bevete una birra del supermercato, sono pratiche e facili da tenere in casa, ma se andate per fiere o uscite la sera nelle birrerie non tiratevi indietro davanti a un boccale di una
bella birra artigianale, sentirete che differenza!
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La Toscana ha proposto tra i salumi migliori al mondo |
Una delle persone più simpatiche che ho incontrato proveniva dalla
Toscana; una ragazza col tipico piglio toscano, allegro e spavaldo, che ti fa subito venire il buonumore. Accanto a lei c'erano tra i migliori
salumi del mondo e stavo quasi per inginocchiarmi dinanzi a tanta grazia! Il
prosciutto toscano è decisamente rinomato (ha il marchio
DOP), si affetta al momento, così la fetta rimane morbida. ed è frutto di secoli di storia alimentare italiana.
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Il famigerato prosciutto crudo toscano: ogni coscia viene salata e aromatizzata da salatori specializzati che scelgono la giusta salatura, un pezzo alla volta |
Inizia con una classica macellazione, e dopo un'attenta lavorazione viene condita con un mix a base di
sale marino e aromi della Maremma toscana ma... attenzione! ogni coscia non viene salata allo stesso modo, bensì gli esperti salatori capiscono come regolarsi ogni volta e calibrano la salatura pezzo per pezzo!. La stagionatura avviene all'aria in mondo lento e controllato in modo da preservare tutte le qualità della carne.
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Il salame toscano: viene stagionato tradizionalmente sotto la cenere, come facevano gli antichi |
Un'arte sopraffina ragazzi, che merita davvero un assaggio! Altra perla scoperta in questo padiglione è l'ultimo arrivato nel mondo dei cibi
IGP, la
mortadella di Prato, una specialità che fu inventata la bellezza di
otto secoli fa e per nostra fortuna è stata tramandata fino a noi.
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Ultima arrivata nel mondo degli IGP, la mortadella di Prato. Ha origine da una ricetta di ben otto secoli fa! |
E' un salume "povero" in quanto nato dalle carni di scarto della produzione della finocchiona, a cui si aggiunge una consistente dose di
pepe nero, aglio, coriandolo, cannella, chiodi di garofano e aromatizzate con alkermes. Infine viene bollito. Nonostante la considerevole presenza delle spezie vi assicuro che il suo sapore è delicato, la carne si scioglie in bocca e non sa di grasso come la mortadella classica. Dovete scoprirla assolutamente!
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Pasticceria arabo-palestinese: ricca di ingredienti mediterranei come miele e sesamo |
Il mio stupore è giunto al massimo quando sono approdata nello stand dei
dolcetti arabo-palestinesi, dei pasticcini che ricordano tanto le ricette mediterranee di una volta.
Miele, pistacchi, mandorle, sesamo, zucchero di canna, sono gli ingredienti di questi magici dolcetti. Non nego che sulle prime fossi diffidente...pensavo: "Saranno troppo dolci o troppo speziati"... ma il ragazzo dello stand non ha perso tempo e me li ha fatti assaggiare praticamente tutti!
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Mamool: pasticcini fatti con pasta di semolino e ripieni di frutta secca |
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Biscotti con fichi secchi e mandorle tritate |
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Pasticcino arabo ripieno di pistacchio |
Mi sono subito ricreduta al punto da poter dire che sono tra i
biscotti con gli ingredienti più nobili che conosca. Dopotutto i primi mercanti di spezie e materie prime sono stati proprio i mediorientali e avere tanto ben di Dio a disposizione gli ha permesso di inventare dei prodotti sopraffini.
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I biscotti siciliani fatti con zucchero di canna, farina integrale e..lavanda! Tutto biologico al 100% |
Per concludere questa prima parte del nostro viaggio nel mondo dei sapori vi parlo di un altro assaggio curioso: dalla
Sicilia, terra di colori e di profumi, proviene la
lavanda, una pianta molto aromatica che non si usa solo per profumare la biancheria! loro ce la mettono anche nei
biscotti, e il sapore nel palato è stato assai strano. All'inizio infatti avverti il sentore della lavanda che, forse mi ha dato un po' fastidio, ma dopo ti lascia un retrogusto piuttosto buono e diverso dal solito. Se siete stanchi dei soliti biscotti provate quelli alla lavanda, è un'esperienza croccante e poetica.
Alla fiera di Milano Sapori ho trovato ancora...
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I tortellini emiliani da fare in brodo, li ho assaggiati crudi su insistenza del cuoco e visto che lo facevano tutti ho provato anch'io, beèèè erano bboni!!! |
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Spicchi di aglio aromatizzati in vari modi |
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Salumi dal Veneto, come la famosa soppressa |
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Salumi di cinghiale |
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Una sfilata di liquirizia, tra cui quella biologica |
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Cioccolato, come quello del Piemonte e quello siciliano, di Modica |
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Decisamente poco biologici, ma simpatici da fotografare perchè tutti colorati, i macarons! |
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