domenica 21 dicembre 2014

La crema al miele e nocciole, il liquore allo zafferano...i mercatini di Natale!!!



Che fatica fare le degustazioni, proprio una sofferenza... :)))
La curiosità forse uccise il gatto ma a me ha dato la possibilità di partecipare a B.Nu, una manifestazione dedicata al vino con annesso un delizioso mercatino di Natale. L'ho scoperto passeggiando con mia madre per le strade della vecchia Nuoro e mi sono divertita a spiluccare in tutti i banchetti presenti. Intanto spiego il nome dell'evento: binu è la pronuncia in sardo della parola “vinu”, che come si intuisce significa vino. E infatti c'erano in mostra i vincitori dell'omonima competizione nata per far conoscere i vini di qualità. 

Ingresso al B.Nu, evento dedicato al vino di qualità 
La gara ha coinvolto 215 tipi di prodotti nazionali provenienti da Piemonte, Veneto, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria. Le categorie erano le canoniche: rossi, bianchi, dessert, più una che ha immediatamente attirato la mia attenzione: il biologico. In questo evento ho avuto occasione di approfondire meglio due tipi di vino assai all'avanguardia: quello bio e il senza solfiti. 

I lampadari, all'interno della sede, sono stati realizzati con cartone riciclato 
Ne parlerò meglio nel prossimo post. Adesso vorrei concentrarmi sullo splendore e la varietà dell'evento, in cui i visitatori se la sono proprio spassata grazie ai consigli dell'Associazione Italiana Sommelier e di Slow Food, con assaggi e degustazioni guidate e un bel mercatino di Natale ricco di prodotti tipici del territorio. Io ho fatto l'applauso al mio vino preferito, il vermentino di Gallura (che è arrivato secondo per la categoria dei bianchi), e mi sono precipitata a visitare i banchetti del mercatino...vediamo cosa ho trovato di bello e curioso...

Ex mercato civico, ora l'Exme ospita eventi come il B.Nu, organizzato con Slow Food e Associazione Italiana Sommelier

 Bontà di una volta


ApinatH, produce il famoso miele di corbezzolo sardo
In un'altra vita forse ero un'ape perché non resisto alla bontà del miele. Sono rimasta molto colpita dai prodotti di ApinatH, una ditta di Marrubiu (provincia di Oristano), che fa il miele di tutti i tipi, tra cui il famoso corbezzolo sardo. So che ha delle proprietà eccezionali ma per me risulta amaro così ho puntato l'occhio su una crema che non avevo mai visto, che contiene il 65% di miele e il 35% di nocciole. Stop! 


Crema di nocciole Apinath, contiene solo miele sardo e nocciole

Priva di zuccheri e grassi, è naturale al 100%
Non voglio dire che si tratti di una sorella naturale della nutella perché questa non contiene il cacao, ma per chi ama le vere creme alla nocciola garantisco che ha un sapore eccezionale! Rimane abbastanza densa e si fa pescare bene col cucchiaino, va bene quindi da aggiungere sulle fette biscottate o sul pane, nelle bevande calde, o anche solo così come “doping” per tirarsi su. L'unico problema è che da dipendenza!



Altra naturalezza in mostra è stata l'aranzada (arancino), cioè un piccolo bon bon che sta in un mano fatto con le bucce delle arance (rigorosamente non trattate), cotte lentamente nel miele di asfodelo, infine tagliate sottili sottili e unite a filetti di mandorle


La aranzada: fatte con buccia di arancia biologica, miele e mandorle: questa è creata dall'Antica Fabbrica del Dolce Nuorese
E' un dolce elaborato, tipico delle feste, esattamente come le Caschette (i cuoricini), che si preparano per i matrimoni e sono gli antesignani del cake design per quanto sono finemente decorati. Sono ripieni di mandorle e zafferano puro, come quelli che ho visto nello stand di Dolsena. Qui c'erano anche i classici dei classici, i papassini (fatti con uova fresche, uvetta, noci) e i gli amaretti, praticamente il canto delle mandorle! 


Altro che cake design: le raffinate decorazioni delle Caschette si fanno da decenni!
Una famiglia di immensa simpatia mi ha accolto tra riso, olii e salse vegetali. Gli Orro, che vengono da Tramatza (provincia di Oristano), hanno una fattoria che vive di saperi tramandati dal nonno ai nipoti. Una tradizione che li ha fatti entrare di diritto nella guida Slow Food e che ha saputo unire l'antico alla modernità. Infatti alla produzione di riso (conoscevate il carnarolis sardo?), agli oli conditi con le erbe mediterranee, alle creme vegetali a base di asparago selvatico e carciofo spinoso sardo, si affianca l'attività di laboratorio didattico, in cui i visitatori possono partecipare attivamente alla vita della fattoria e scoprire più da vicino le realtà rurali e la sua vita produttiva.


Riso e creme vegetali della fattoria Orro che ha meritato un posto nelle guida Slow Food

Mai provato il riso carnarolis sardo?
Il mio tour mi ha portato poi alla scoperta di un'altra pregiata specialità, la bottarga. La provenienza non si discute: Cabras, paese di noti pescatori, sempre in provincia di Oristano. La bottarga proviene dalle gonadi del tonno o del muggine ed è adatta ad insaporire amabilmente i primi e i piatti di pesce. Persino se avete a casa un banale pesce surgelato, fritto in padella, e volete dargli una botta di vita, metteteci sopra una spolverata di bottarga e vedrete come rinasce!


Direttamente da Cabras, patria della bottarga, le varie specialità di Pino Spanu

La bottarga intera, già grattugiata, sia di muggine che di tonno


Cosa beviamo stasera?


Per la prima volta nella mia vita ho degustato il liquore allo zafferano e posso dire che merita davvero! Ha un profumo sopraffino e il sapore è deciso, adatto agli amanti di questa spezia, di cui la Sardegna è una delle principali produttrici in Italia ed Europa. La Orgosolo Liquori lo ottiene mediante l'infusione idroalcolica dello zafferano puro coltivato nel suo territorio, paese del nuorese noto anche per i suoi murales che campeggiano nelle etichette delle bottiglie. 

Liquore allo zafferano 

E' un liquore dal brillante color oro e dal sapore deciso
Una curiosità: lo sapevate che a Orgosolo usano lo zafferano per tingere di giallo la seta usata per il costume tradizionale? Per chi apprezza i liquori fatti con vere bacche e fiori provenienti dalla natura (e non dal mondo chimico!) sicuramente saprà che esiste il mirto, ma c'è anche una novità: il liquore all'elicriso, che la CaRu produce coi fiori raccolti nelle piane del Supramonte di Orgosolo.

Artigianato tipico

Il mondo del cibo è sempre accompagnato dai manufatti artigianali, io ho fotografato quelli che mi son sembrati i più simpatici e originali:

Ceramiche sarde rivisitate in stile orientale

Le trottole, un gioco antico amatissimo in passato

Saponette a forma di maschera di Mamuthones

Forse è un po' arrabbiato questo Mamuthones!

La pecorella sarda diventa una simpatica saponetta

Confezioni regalo in legno per le bottiglie 

Bottiglie fatte con la carta

Bambolina in costume sardo realizzata con la carta

Natura morta con formaggio pecorino e bottiglie, fatta con la carta
Dopo assaggi e bevutine, devo dire che mi sono sorpresa con la faccia rossa e il sorriso allegro, ma mi sembrava di essere a tema col clima del Natale, che quest'anno sarà più povero per tutti a causa della crisi ma almeno il mangiare e il bere buono non ce lo toglie ancora nessuno. E, invece che darlo per scontato, credo che valga la pena di essere felici per questo.

Anche se sarà un Natale più povero, regaliamo alle persone care il nostro sorriso. Alla salute!






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